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Programmi per le scuole normali (1885)

Dopo i programmi sperimentali del 1873, la Scuola normale (maschile e femminile) ottenne con questo programma il suo primo piano di studio. Emanati appena due anni dopo che il Regno d’Italia si era dato i programmi Baccelli del 1883 questi programmi portano tuttavia un’impronta più conservatrice essendo opera del governo conservatore del “Nuovo indirizzo”. Saranni sostituiti pochi anni dopo dai programmi del 1893. Nel documento troviamo il programma e la griglia oraria sia della Scuola normale maschile che di quella femminile.

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Regolamento e programmi dei ginnasi e delle scuole industriali (1855)

Con questo regolamento viene organizzato un settore di scuole postelementari che dovevano contribuire a dare una possibilità di istruzione superiore (in parte con finalità professionalizzanti) a molti giovani (di sesso maschile: l’istruzione professionale per le donne vedrà la luce solo alcuni decenni più tardi). Il regolamento contiene dettagliate disposizione sul funzionamento delle direzioni, sul ruolo dei docenti, su diritti e doveri degli studenti e sulle condizioni di ammissione alle scuole. Infine indica anche le materie d’insegnamento. 

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Legge sulle scuole di disegno (1845)

Dopo il decreto del 19 maggio 1840, questa legge è il secondo importante atto legislativo sulle scuole di disegno. Essa istituisce in particolare le scuole distrettuali di disegno, scuole che dovrebbero garantire a chi le frequenta una buona formazione professionale. La legge regolamente numerosi dettagli, dalla durata delle scuole alle materie d’insegnamento sino alla paga dei maestri. Anche se la legge in realtà non lo menziona, è sottinteso che la scuola è aperta ai soli giovani di sesso maschile.

Legge nella raccolta generale del 1847 (pp. 325-327)

Le lezioni di Achille Avanzini per il Corso di metodica (1870)

Achille Avanzini era l’ultimo direttore del Corso di metodica e il primo direttore della Scuola magistrale maschile (istituita nel 1873, vedi la sezione sulla Scuola magistrale in questo sito). Il riassunto che in questo manoscritto ci viene proposto delle sue lezioni di pedagogia è un documento di grande importanza perché ci permette di comprendere con molta precisione quale fosse la pedagogia di riferimento per la formazione dei docenti in Ticino in questo periodo dell’Ottocento.

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Un esempio di come la formazione professionale si fa sentire: “Le vie del successo di Brentani/Baer” (1927)

In un certo senso, questo manuale, che il direttore dell’Ufficio della formazione professionale, Luigi Brentani, traduce dal tedesco per metterlo a disposizione del settore delle scuole professionali e della formazione degli apprendisti in Ticino, è il primo documento nel quale veniamo a sapere qualcosa sulla formazione “duale” che pure tanta importanza ha nel nostro sistema educativo. Non a caso, come chiarisce il curatore/traduttore nell’Introduzione, il testo è il risultato di un concorso indetto da una grande azienda in Svizzera tedesca.

Il testo affronta tutte le problematiche cui va incontro il giovane (o la giovane) che vuole imparare un mestiere, dalla ricerca di un posto di tirocinio ai saperi necessari per imparare la professione. Troviamo anche lettere-modello per domande d’impiego e informazioni sull’organizzazione delle formazioni professionali in Ticino tra le due Guerre mondiali.

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Programmi del seminario di Pollegio (1904)

Questo documento ci dà un’idea di quella che era la formazione dei futuri sacerdoti in una scuola che sottostava all’autorità del vescovo, fornendo una cultura ginnasiale a quei ragazzi che poi avrebbero proseguito gli studi superiori in vista del sacerdozio. E’ di un certo interesse confrontarlo con i programmi dei ginnasi statali dello stesso periodo, se si vuole comprendere la “cultura scolastica” di un ambiente certo minoritario ma che ha pur sempre inciso sulla formazione di una parte della popolazione ticinese. 

In appendice, il documento contiene anche un regolamento su aspetti quali l’ammissione, le rette, la vita nel seminario. 

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Regolamento per la scuola d’applicazione annessa alla Scuola Normale Maschile (1899)

 La scuola d’applicazione (in periodi successivi chiamata anche scuola pratica) della Scuola magistrale ticinese, era una scuola elementare che permetteva agli studenti della scuola di formazione di svolgere regolare tirocinio d’osservazione e di pratica, ed è esistita per un secolo. Fa parte del grande sforzo di implementazione del “metodo intuitivo” e di una seria formazione dei docenti da parte del direttore della Scuola magistrale, Luigi Imperatori, e del suo vicedirettore Francesco Gianini. Il regolamento non lo esplicita, ma l’assenza nel programma delle attività femminili (cucito ecc.) fa pensare che si sia trattato di una scuola maschile.

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Decreto sull’introduzione della ginnastica (1883)

Con questo decreto la ginnastica diventa definitivamente una realtà per tutti gli allievi delle scuole ticinesi (maschili). Da notare che il documento fa riferimento a una serie di ordinanze e decreti federali: la ginnastica è infatti una materia di preminente interesse nazionale per le implicazioni non scolastiche (preparazione dei giovani al servizio militare).  Da notare anche che il decreto non contempla ancora la figura del maestro di ginnastica e demanda questo insegnamento al docente titolare della classe. 

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